Ristorante Mudec

Punteggio: 5s / 5
Prezzo (escluso bevande): 155 / 240,00 euro cad.

  • c/o Museo Mudec, Via Tortona, 56, 20144 Milano

  • 02 8429 3701

  • Lunedì: 12.30 – 14.30
    Da Martedì a Sabato: 12.30 – 14.30 / 19.30 – 22.30
    Domenica Chiuso

  • CHEF/PATRON: Enrico Bartolini
    EXECUTIVE CHEF: Remo Capitaneo, Mario Capitaneo
    DIRETTORE: Sebastien Ferrara
    IN SALA: Giulia Ramò

Specialità consigliate

  • Alici, ostriche e caviale 2019
  • Zuppa di astice blu cotto nel cedro con fico verde
  • Bignè di scampi Reali, foie grass, erbe e finger lime
  • Manzo crudo piemontese, salsa di agrumi, senape delicata e caviale
  • Bottoni di olio e lime al sugo di cacciucco e polpo arrosto
  • Spaghettone trafilato al bronzo all’anguilla affumicata e calamaretti spillo all’alloro
  • Riso e latte Lodigiano, civet di lepre
  • Peperoni di grano, salsa barbecue, cruschi e ostriche
  • Risotto alle rape rosse e salsa al gorgonzola “Evoluzione”
  • “Pesce dente” alla milanese
  • Animelle, pollo e verze in salsa di chiocciole
  • Carré di agnello al profumo di santoreggia
  • Piccione arrosto e dintorni
  • Souflè ai limoni dolci, liquirizia e yogurt
  • Meringa, funghi, more e tartufo bianco
  • Oro e Cioccolato
  • Zabaione tradizionale, pistacchio di Bronte e albero di arance

Se mi conoscete un pò sapete oramai che qualsiasi scusa è buona per provare nuovi locali. Stavolta però era veramente un giorno speciale, dovevo festeggiare il salto dei 40anni e quale miglior occasione per andare a trovare Enrico Bartolini, ribattezzato dal sottoscritto BRT8.
Mister 8 stelle è dal 2019 lo chef più stellato d’italia. Consapevole di ciò che mi aspettava economicamente, non pensavo invece di trovare un locale così fuori dal comune per eleganza, clima disteso e 2 piatti su tutti che mi hanno fortemente condizionato ed emozionato.

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Ma partiamo dall’inizio.

il Ristorante Mudec, da poco tre stelle Michelin, si trova nella zona navigli di Milano, in Via Tortona, al 3 piano dell’omonimo Mudec – Museo delle Culture. Entriamo nella grande hall del museo cercando di capire l’ingresso del ristorante ed ecco che notiamo un ledwall a fianco all’ascensore con le immagini del ristorante e le 3 stelle ben in vista. Saliti al terzo piano, aperte le porte, ci troviamo già nel locale. Da subito l’impressione è di grande eleganza e modernità. Ad accoglierci un salottino con pouf e una libreria a far da divisorio. Una scritta con Il nome “Enrico Bartolini” campeggia sulla parete illuminata da due lampade di design.

Un benvenuto accogliente, di gran classe. Ci dirigiamo verso il tavolo, quando camminando mi accorgo lungo il corridoio del bellissimo giardino interno che assieme alla vetrata nella sala principale dona luce e ariosità ad un clima raffinato. Nessuna pomposità, nonostante sia un 3 stelle. La sala spaziosa con tavoli ben distanziati, è caratterizzata da divisori di design, pareti grigio tortora con modanature.

Seduti, veniamo quindi serviti dallo staff giovane, impeccabile, sorridente.
Si parte con un’amuse bouche composto da ben 7 finger: Guazzetto di gamberi rossi e funghi, spuma di patate, gel di basilico, gel di prezzemolo e capperi, accompagnato da focaccia al rosmarino e patate. Grissini al peperone crusco, Caramella croccante di foie gras, mango e cipolla. Inoltre in un piattino a parte crema di castagne e rosmarino con Olio di Oliva (Bardelli) dove intingere il pane di zucca e zenzero cotto al vapore. Si continua con Melanzana moderna, tartare di scampo crudo siciliano con caviale Tradition, insalata di fagioli Risina condita con succo al pompelmo leggermente affumicato versato al tavolo.

Ecco poi la “chicca”, l’omaggio al Maestro Marchesi: fragranza di riso, oro e zafferano, in ricordo al suo famoso risotto.

Mentre contempliamo queste prelibatezze ci raggiunge il panificatore Paolo Curzi che al tavolo spiega il pane che verrà servito: un pane bianco composto da tre farine, accompagnato da due tipologie di burro; uno salato aromatizzato all’aceto e polvere di lamponi, l’altro al tè Matcha e alga nori. Nel mentre ci raggiunge lo chef Enrico a salutarci.

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Il tempo di due parole ed inizia la nostra degustazione, ovvero “Ritorno alle mie origini”.

La scelta non è a caso, ma per comprendere i piatti che hanno fatto la storia del locale. La degustazione comprenderà 7 portate + 1 omaggio dello chef.

Iniziamo con Alici, ostriche e caviale 2019: alici di scoglio un incontro tra saor e carpione, ostrica, caviale Oscietra e salsa di rafano. Quindi il secondo antipasto, omaggio di Enrico: Bignè di scampi reali, foie gras, erbe e finger lime. Il lime sarà un ingrediente che ritroveremo anche nel piatto successivo, a mio avviso uno dei migliori mai mangiati: Bottoni di olio e lime al sugo di cacciucco e polpo arrosto. Da qui si denota già la voglia di ingolosire con stile. In un gioco continuo di consistenze. Il retrogusto di lime emerge a fine boccone, sprizzando gioia al palato mentre il polpo leggermente scottato dona masticabilità ad un piatto morbido. Infine la pasta leggera dal cuore cremoso si mescola e contrasta la sapidità del sugo sul fondo. Straordinario.

Ma ecco un’altra bomba, il Risotto alle rape rosse e salsa al gorgonzola, in chiave “Evoluzione”. Una rivisitazione del suo piatto più famoso con l’aggiunta di salsa di amarena e crema di noci, a dare una sferzata di acidità nel mare cremoso di un risotto dalla squisitezza estrema che non risparmia la scarpetta finale. In completamento al piatto una spruzzata della Fragranza alla noce di Antonella Bondi.

Una cucina classica e contemporanea allo stesso tempo, che non stanca, dotata di stacchi vivaci che portano il cliente a un gioco continuo e dalle aspettative sempre confermate.

Passiamo quindi al secondo:

Coda di bue alla Royale. Un piatto impeccabile nella sua cottura, (la carne talmente tenera da tagliarsi con la forchetta) ancora una volta giocato con salse acide e amare, con diverse consistenze date delle verdure.

Sempre per parlare di gioco ecco un pre dessert che non ti aspetti: “Azzardo” ossia un dado di cioccolato bianco ripieno di mandarino e lampone. Esplosione di acido e dolce.

Quindi finalmente la parte più attesa dai golosi, il dessert chiamato Oro e cioccolato: composto da ganache di cioccolato fondente, biscotto al Whisky e gelato al caramello salato. A completare questa bomba di dolcezza, una morbida e tiepida spuma di cioccolato, servita al tavolo direttamente dal sifone.

Nonostante le diverse portate assaggiate, non manca lo spazio per la piccola pasticceria finale composta da: Caramella al frutto della passione, Bombolone alla crema, Pralinato di yuzu, mandorle e agrumi, Caramella al mou e Mini Sacher. Una degna conclusione che merita l’attesa. Bon Bon di coccole finali che competano un percorso appagante.

Gustando infine il caffè di arabica naturale, ci soffermiamo a completare le chiacchiere iniziali con lo chef e a salutare Remo Capitaneo artefice assieme ad Enrico di questa nuovo traguardo. Non posso che esprimere massima gioia e quel senso di soddisfazione che ti prende quando rimani estasiato dai piatti e dal clima di un locale.

Indubbiamente Il Mudec di Enrico Bartolini entra nella mia personalissima top 10 come uno dei ristoranti migliori recensiti e lo testimoniano i 2 piatti che mi sono rimasti nel cuore. Nonostante il prezzo sia non proprio alla portata di tutti, ci sono soddisfazioni che una volta l’anno bisognerebbe togliersi ed il Mudec è una di queste.