Ristorante Madonnina del Pescatore
Punteggio: 5s / 5
Prezzo (escluso bevande): 65 / 150,00 euro cad.
Specialità consigliate
In macchina con lo sguardo intento a capire dove siamo, mentre un motorino con a bordo ragazzi urlanti mi sorpassa, sento la voce meccanica del navigatore che esclama: Arrivati.
E’ iniziata così la mia giornata in cerca di emozioni culinarie nel secondo 2 stelle provato durante la mia permanenza nelle marche. Scendiamo dalla macchina e a pochi metri da noi seduta sul muretto che divide la strada dalla spiaggia, c’è la brigata in un momento di relax pre-servizio. Dalla parte opposta il ristorante; grandi vetrate e ampio ingresso con la scritta “La Madonnina del Pescatore“. Ci siamo finalmente, proverò la cucina dello chef Moreno Cedroni, guru dell’alta cucina di pesce, nonché giudice a TOPCHEF 2016.
Sono in anticipo così ne approfitto per curiosare attorno… per ammirare sulla spiaggia la stele della Madonnina del Pescatore datata 1938 dal quale prende il nome il ristorante. Giunta l’ora della prenotazione ci incamminiamo verso il ristorante.
Ad accoglierci il sorriso e la serenità di Mariella, moglie dello chef e Maître di sala. Ecco… lei rappresenta perfettamente il clima che si respira, un’atmosfera fatta di naturalezza ed eleganza. Il locale è moderno, luminoso, contemporaneo ma con elementi di design che richiamano il passato, come le sedie ergonomiche o le lampade a palla. Tutto gioca sulla pulizia, il bianco dei tavoli fanno da contrasto al pavimento color rosso e ai colori caldi delle pareti che dividono le sale. Vetrine con bicchieri luccicanti e librerie colme di libri ne completano l’arredo.
Ci accomodiamo di fianco alla bellissima parete in vetro che divide la sala dalla balconata con tavoli esterni. Nel frattempo mentre intravedo lo chef dietro al pass di cucina, arriva il menù. Da pochi gesti si intuisce già il servizio, personale accogliente, attento e dal sorriso spontaneo. La carta è composta da 4 tipi di degustazioni, “Mezzogiorno”, “Vicino alla tradizione”, “Mariella”, “Luca e Moreno”. Optiamo per il “mezzogiorno“ e iniziamo con un piccolo benvenuto sfizioso, un’elegante e gustoso “gelato al parmigiano“ tra le 2 cialde dello stesso formaggio. Segue un piccolo entrée soffice e particolare, “Pan brioche e alici, farcito con levistico e gorgonzola”, da alternare a suon di bocconi al bicchiere di margarita, con lime, tequila e peperoncino di accompagnamento. Un binomio che consente al palato di giocare continuamente tra sapido e acido.
Passiamo quindi al primo antipasto, “Ricordo di un viaggio in Vietnam: ostrica alla griglia mangia e bevi”. Una portata evocativa, che ti porta a riprovare i sapori e gli odori vissuti dallo chef durante i suoi lunghi viaggi all’estero. Cosi come il “Ramen tiepido di pesce, friggitelli e ananas, uovo marinato in brodo di anice stellato“, un mix interessante, particolarmente coinvolgente nei suoi differenti sapori. Una cucina frutto di grandi esperienze, di un’equilibrio ricercato, di una mano elegante che rielabora con grande inventiva e fantasia ciò che è stato vissuto, coniugandola alle proprie origini marchigiane.
Si susseguono altre portate, sempre delicate e dalle cremosità perfette, in un vortice di sapori bilanciati, come la “Ricciola, salsa di porro e lemongrass, viola del pensiero, basilico ed amaranto fritto”, la “Lasagna ai frutti di mare in bianco, salsa di cocco prezzemolo e lime”, la “Testa di ricciola su crema di carote, zenzero e olio al basilico” e il Carpaccio tiepido di spigola, purè al lime, salsa di rucola. Ormai giunti alla fine e indecisi su quale dolce buttarci, veniamo omaggiati di un fresco pre dessert, “Fico grattugiato su gelato al gorgonzola miele e yogurt”. Un’Abbinata perfetta che pulisce il palato con un’alternanza di sapori tra il saporito e il dolce. Molto buono!
Finalmente consapevoli, decidiamo per 2 dolci, “Millefoglie con mousse di gianduia, gelato al cardamomo“ e “25 grammi di gelato al cubo: gelato al cioccolato bianco, salsa al frutto della passione timo grigliato e pomelo”. Mentre il primo è un continuo cambio di consistenze, dal croccante al morbido il secondo è un dolce dal nome e dall’aspetto imponente che in realtà si rivela essere molto delicato dalla spiccata vivacità e freschezza. E’ un gelato apparentemente voluminoso, ma in realtà leggero e “arioso“. Pronti per il caffè finale non manca un intermezzo divertente con la piccola pasticceria ispirata ad “Alice nel paese delle Meraviglie“. Si tratta di una tavolozza con rappresentata la fiaba e sopra 5 praline a forma di cuore, a rappresentare i 4 passaggi della fiaba: Bianconiglio (Gelatina di rum Santa Teresa, con carota, zenzero, arancia e lime) Brucaliffo (Cioccolatino al latte, pompelmo rosa, ginepro e Cioccolatino al the affumicato, whisky torbado e polvere di porcino fermentato) Cappellaio Matto (Cioccolatino al latte, the Early Grey e polvere di biscotti) e Regina di cuori (Gelatina con rosa e pepe rosa essiccata). Eccoci qui, sazi e soddisfatti ad attendere l’arrivo dello chef Cedroni, che sorridente arriva con l’inconfondibile grembiule colorato.
Ci mettiamo così a dialogare e ne esce un bel racconto, fatto di emozioni e aneddoti sul locale e la sua storia. Visitiamo infine anche la cucina con la brigata, dove lo chef ci spiega i vari miglioramenti fatti negli anni, dalle cotture, alle strumentazioni, orgoglioso del suo percorso e della sua cucina, fatta di cuore e passione, concreta e raffinata.