Ristorante Il luogo di Aimo e Nadia

Punteggio: 5s / 5
Prezzo (escluso bevande): 95 / 145,00 euro cad.

  • CEO: Stefania Moroni 
    MAITRE: Nicola Dell’Agnolo

    SOMMELIER: Alberto Piras

    CHEF: Alessandro Negrini e Fabio Pisani

    SOUS CHEF: Carmelo Fiore

    PASTRY CHEF: Fabio Fiorelli

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Specialità consigliate

  • Burrata di taleggio della Valsassina con radicchio tardivo di Treviso, cicoria Milano, barbabietola e rafano
  • Stoccafisso Ragno mantecato all’olio extra vergine di oliva in raviolo croccante di pane di Matera con rapa bianca all’aceto di mele
  • Gamberi viola di Sanremo marinati al sale di Mothia con mandorle di Toritto, cime di rapa e carote di poliranno al cartoccio
  • Patte di fegatini di piccione e anatra alla crema di tartufo bianco di Grazioli e pan brioche caldo
  • Cicerchie dei Monti Dauni in crema con marasciuolo, mosto cotto di fichi, lampascioni canditi e olive Nolche, con biscotto mostacciolo.
  • Spaghettoni di grano duro di Benedetto Cavalieri al cipolloto fresco e peperoncino con filo d’olio e basilico ligure
  • Risotto Carnaroli Gran Riserva all’olio Nocellara con gamberi viola di Sanremo, origano di Sicilia, capperi di Pantelleria e pomodorini
  • Tortelli farciti di ossobuco di Fassone e midollo con il suo ristretto allo zafferano sardo e parmigiano Bonati
  • Quasi un raviolo (di seppia): seppie crude dell’Adriatico arricciate a mano, marmellata di limoni, granita di barbabietola e succo di scamorza affumicata
  • Triglie di scoglio dorate con calamaretti su crema di carote di Polignano
  • Il piccione di Miroglio: petto con pralinato di porcini essiccati e nocciole, coscia farcita con il suo fegatino cotta confit, agnoli nel suo ristretto
  • Coda di bue di Carrù al Barolo Chinato di Cappellano e crema di tartufo bianco, con purea di patate Spuma
  • Controfiletto di vitella fassona di montagna in paure alla camomilla e cipolla di tropea, con carote all’aceto di lamponi
  • Tirami-sud: crema allo yogurt e mascarpone, biscotto al caffè ricotta al bergamotto e capperi di Pantelleria canditi al miele

Ora posso dirlo anch’io… Sono stato nel tempio “di Aimo e Nadia”, non un semplice ristorante, ma una vera e propria istituzione a Milano… e 2 stelle Michelin.

Un posto che ogni appassionato gourmet dovrebbe provare per sentire l’essenza della cucina Italiana.

Il locale nasce dall’intuito dello chef toscano Aimo Moroni e della moglie Nadia che nei primi anni 50 si trasferirono a Milano creando una cucina in controtendenza per l’epoca, che seguisse poco il filone francese, ma portata a valorizzare maggiormente le materie prime italiane rendendole protagoniste.

Una cucina ancora oggi classica, dai sapori veri, concreti, basata su prodotti d’eccellenza e rivisitati in maniera accattivante e all’avanguardia che Aimo ha trasmesso agli Chef Fabio Pisani e Alessandro Negrini, subentrati nel 2005.

All’ingresso del locale si nota la targa Relais & Chateaux in bella vista, associazione di cui fa parte dal 2014. L’ingresso è un po’ anonimo, l’interno del locale è minimal, pulito, candido. Il bianco che domina la stanza è spezzato da quadri dai colori sgargianti e dalle diverse dimensioni.

La mise en place è classica e lineare. Il servizio si dimostra da subito impeccabile, formale ed affabile. Cantina molto ricercata.

Dopo un primo sguardo al menù e un’indecisione iniziale (tutti i piatti erano molto invitanti) decidiamo per la degustazione “Grand Tour in Italia”, un viaggio che racconta i sapori della nostra terra. La degustazione, non smetterò mai di ripeterlo, è la scelta sempre più adatta per provare diverse portate e capire la filosofia del locale o dello chef.

Già mentalmente proiettati, con l’acquolina in bocca e la curiosità in vena, iniziamo con un’entrèe: “Cozza isolana farcita di mozzarella e pomodorini, con sedano rapa disidratato e polvere di ceci” per poi passare ai due antipasti  “Burrata di taleggio della Valsassina adagiata su radicchio tardivo di Treviso, cicoria Milano, barbabietola e rafano” e “Stoccafisso Ragno mantecato all’olio extra vergine di oliva in raviolo croccante di pane di Matera con rapa bianca all’aceto di mele” (un pane che ricorda un po’ la torta fritta di Parma).

Contrasti, acidità, consistenze, tutto ben bilanciato e delicato.

Antipasti dalle consistenze differenti, che da soli ti fanno ripercorrere tutto lo stivale in un viaggio sensoriale senza precedenti.

Proseguiamo con il piatto forse che mi ha più sorpreso, per la sua straordinaria bontà e semplicità, “Spaghettoni di grano duro di Benedetto Cavalieri al cipolloto fresco e peperoncino con filo d’olio e basilico ligure”. D’altronde è uno dei cavalli di battaglia del locale, racchiude l’essenza del posto, semplicità, tradizione e materia prima eccellente, il resto è dato dalla bravura dello chef.

Passiamo ad un secondo saporito, ma delicato, “Triglie di scoglio dorate con calamaretti su crema di carote di Polignano”, un piatto presentato con una cialda di ceci che ne nasconde il contenuto prezioso.

Infine passiamo al dolce, un Tiramisù rivisitato in maniera sublime, il “Tirami-sud”, crema allo yogurt e mascarpone, biscotto al caffè, ricotta al bergamotto e capperi di Pantelleria canditi al miele.

Come faccio a descrivervi la cremosità, la morbidezza di questa crema?

Impossibile. Buonisssssima.

Concludiamo con le coccole finali, dei macarons e dei cioccolatini da accompagnare al caffè.

Un pranzo veramente sublime, che avrei protratto volentieri, sia per il gusto sia per i piatti leggeri e saporiti. Quando si arriva a fine pasto sazi, ma puoi ancora assaggiare qualcosa, vuol dire che la cucina è ottima, le materie di primo livello e le cotture fatte ad hoc.

Meno male che non vivo a Milano, sarei spesso in questo posto.

Un grazie di cuore a Jack, Giulia, Nunzia e Antonio, che hanno reso speciale questa giornata. La bellezza di recensire locali non è legato solo al palato, ma è anche trovare persone affabili che con il tempo si trasformano in amici.