Ristorante La Ciminea

Punteggio: 4,5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 80 / 100,00 euro cad.

  • PATRON: Geraldina Giovannini
    CHEF: Metto Puccio
    SOUS CHEF: Mila Flenghi
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - menu
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - cardo
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - lumaca
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - vongola
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - tonno
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - gambero
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - lentisco
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - triglia
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - sgombro
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - risotto
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - anguilla
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - carciofo
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - dessert
  • Stazzu Lu Ciaccaru Resort - pasticceria

Specialità consigliate

  • Gambero rosa, ricotta mustia ed arancio a vivo
  • Triglia fragole e pomodoro
  • Sgombro, mandorla a crudo e canditi d’arancio
  • Baccalà mantecato con crema di ceci
  • Tartare Gamberi
  • Tartare di manzo con uovo 65°
  • Insalata di pollo con pecorino e menta
  • Carpaccio di verdure di stagione
  • Risotto acquarello ai sapori di mare con blue curacao, ricci di mare, vongole, salmone, limone, soffritto all’aglio mantecato
  • Ravioli di gamberi su bisque al limone
  • Gnocchi sardi alle verdure
  • Fregola al nero
  • Zuppa di mare allo scoglio
  • Anguilla in Ciminea
  • Spinoso, aringa sotto sale e ricotta
  • Spigola al nero, su crema di olive
  • Trancio di tonno alla griglia
  • Filetto ai ferri con verdure di stagione
  • Fiorentina
  • Agnello in crosta di prezzemolo e senape
  • Pera caramellata, mousse di ricotta agli agrumi, caramello e crumble al cioccolato salato

Stazzu Lu Ciaccaru Resort

Non mi stancherò mai di dirlo ma il bello di fare questo lavoro/hobby non è solo gustare la cucina di tanti chef ma creare un legame di rispetto con ognuno di loro.

Stavolta “Simon’s Food” mi ha dato l’opportunità di ritornare in una terra ricca di sapori e bellezza, costellata di paesini immersi nel verde, luoghi di villeggiatura rinomati e mare “caraibico”. Sono tornato a salutare la Sardegna.

L’ex concorrente Topchef Matteo Puccio assieme alla moglie e Sous chef Mila Flenghi mi hanno condotto fino a Stazzu Lu Ciaccaru, un country resort 4 stelle nel cuore di Arzachena a nord dell’isola. Un’oasi di pace a pochi chilometri dalla caotica e lussuosa Porto Cervo.

Qui i due cuochi sono stati chiamati a dirigere la cucina del RistoranteLa Ciminea“ all’interno del resort con lo scopo di creare un luogo gourmet dove coccolare i palati più esigenti.

Un complesso di 32 ettari con zona piscina, ristorante, reception, villette private e alloggi ristrutturati come il Pagliaio” e lo “Stazzu pronti ad ospitare famiglie numerose. Eleganti e contestualizzati perfettamente con il territorio circostante, sono un tutt’uno con il verde che li circonda.

Appena arrivati viene spontaneo respirare a pieni polmoni, godersi la vista delle montagne che circondano il resort. La sera al calar del sole tutto prende magia e diventa suggestivo e romantico con la piscina illuminata tra i percorsi in sassi che portano al ristorante e alle ville.

  • Stazzu Lu Cacciaru Resort - camera
  • Stazzu Lu Cacciaru Resort - salotto villetta
  • Stazzu Lu Cacciaru Resort - giardino di sera
  • Stazzu Lu Cacciaru Resort - piscina di sera

Il Ristorante La Ciminea

In questo contesto paradisiaco abbiamo trascorso 3 giorni coccolati in ogni modo, soprattutto assaggiando la cucina dei due chef. Il ristorante è rustico, con pareti a pietra e arredi in legno, suddiviso in sala ristorante, zona colazione e salotto con camino per gustare in relax un cocktail o per due chiacchiere in dopocena.

La sera del nostro arrivo Matteo ha sfoderato le sue doti da chef facendoci provare in anteprima il menù degustazione basato su giochi di acidità e sapidità con un rimando continuo alle fermentazioni. A lui piace sperimentare e giocare con equilibri dai gusti decisi.

Si parte da un’entrée,

piccole amuse bouche di mare composte da cardo fermentato e uova di salmone, una “vongola con limone” e il suo guscio commestibile, ricostruito con il gel ottenuto dal suo stesso succo (Omaggio al Noma dello chef Redzepi), Tonno su fondo di manzo ristretto, limone e sale e per finire una lumaca nella sua crema tra una cialda al nero di seppia e il sottilissimo pane curaçau. A ripulire e richiamare il mare, infine un brodo di lentisco e finocchio per prepararci alle portate della degustazione.

Abbiamo iniziato con uno slancio ben definito di sapori, non giocato su gusti lievi ma su un’impronta ben chiara, a volte azzardata.

Partendo dagli antipasti, assaggiamo prima un delicatissimo gambero rosa, dalla freschezza indiscussa abbinato golosamente alla crema di ricotta affumicata e giocando poi con diverse acidità tra limone, caffe e arancia al vivo. Successivamente una triglia cotta sottosale con polvere di capperi accompagnata da pomodoro fermentato e fragole fresche, che a dispetto di qualche dubbio in realtà risulta ben bilanciata nelle due acidità accostate. E’ una salsa che ravviva la triglia dalla consistenza corposa. Come ultimo antipasto uno sgombro marinato in olio alla lavanda, cotto al cannello, su crema di mandorle a crudo con canditi di arancia di Muravera, idea della sous chef Mila.

Passiamo poi al primo.

un risotto Acquerello con ricci di mare, vongole, salmone, limone e soffritto all’aglio il tutto amalgamato con olio. Una portata dalle varie sapidità e dall’aspetto particolare, principalmente per il colore, blu/verde. Una tonalità ottenuta dall’utilizzo del blue curaçao, nata come idea di richiamare il mare non solo nel gusto, ma anche nell’aspetto. Tralasciando il colore, si sente la mancanza di un elemento croccante che contrasti la buona mantecatura.

Dopo questa portata vivace, seguono due secondi, uno di pesce e uno “vegetariano“.

Un’Anguilla cotta a bassa temperatura, scottata e glassata con soya, miele e demi-glace di anguilla e un Carciofo spinoso sardo cotto a vapore poi passato alla piastra, e riempito con ricotta Mustia, su un fondo di olio, menta e prezzemolo. L’anguilla è morbida, cotta perfettamente, dalla crosta croccante e dalla glassatura che invoglia la lingua a giocare col palato. Il carciofo è un trionfo di morbidezza, delicatissimo e appagante.

Con questi piatti si apprezza l’abilità dello chef nel saper valorizzare i prodotti del territorio in una veste nuova.

In fine dopo un pre dessert azzardato, composto da frutta salata, (lo chef ci ha usato come cavia… ahahahaha) passiamo al dessert finale, composto da Pera caramellata, ricotta, crumble al cioccolato salato e caramello. Buono, buono, buono. Contrasti, dolcezza, sapidità, insomma un finale ben studiato.

E si finisce così a chiudere il locale,

si spengono le luci, anche gli ultimi ragazzi della sala vanno a riposarsi. Tutto tace mentre Mila e Matteo ci fanno compagnia nel nostro assaggio finale dei liquori locali. Si chiacchiera, si scambiano pareri, ci si racconta, e si vive in maniera piena la serata, loro come protagonisti dei fornelli e noi come ospiti chiamati a valutare le loro idee.

Tornato a malincuore nell’afa padana, rimane il vivo ricordo di giorni vissuti in leggerezza, coccolati e senza preoccupazioni. Prima in resort e poi girovagando nei paesini limitrofi, seguendo stradine sterrate su una panda color crema.

Un doveroso grazie a Mila e Matteo in primis, sia per la loro professionalità, che per la compagnia e naturalmente alla proprietà del resort, Geraldina Giovannini e Niccolò Pesci.

Il mio consiglio, pur alquanto banale è: andate, respirate e vivete appieno Stazzu Lu Cacciaru.

Aioooo!

Guarda il Video della chiacchierata con lo chef Matteo Puccio

// ARZACHENA //Stazzo Lu Ciaccaru Resort.Due chiacchiere con lo chef Matteo Puccio!.#topchefNiccolò Quy Pesci

Geplaatst door Simone Gusto op Vrijdag 17 mei 2019