Siamo stati da Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi, il suo regno

Una Villa da “Mille e una Notte”

Uno sguardo ed è subito amore, ti emoziona all’istante.

Non è semplice spiegarlo, ma ci provo perché ti senti avvolto nell’atmosfera, piacevolmente bene con te stesso e parte integrante con ciò che ti circonda, senti proprio la voglia di rimanere ad oltranza, ti senti in pieno relax, nonostante sia un locale di altissimo livello.

Questo è quanto mi è successo varcando la soglia della bellissima Villa Crespi sul lago d’Orta, nella provincia Novarese. L’incontro con lo chef Antonino Cannavacciuolo ha chiuso il cerchio. Credeteci, non mi sarei mai aspettato di vivere un’emozione così forte sia per il palato che per lo spirito.

Sei a casa che guardi la tv, segui gli chef e i loro reality, e… Boom!
D’incanto ti ritrovi a parlare amichevolmente con lui, con Antonino, che con il suo fare ti “pacca sulla spalla“ e scherzando ti snocciola frasi da reality.

Già dal viaggio che si percorre per raggiungere la location, si rimane affascinati dal paesaggio che ti accompagna e che costeggia il lago.

Appena arrivato rimango sorpreso da tanta bellezza… Una villa dall’architettura Moresca con richiami arabeggianti, con colonne di marmo e archi arricchiti da intarsi e decorazioni.

Un resort di lusso, Relais & Chateaux, circondato da un’enorme parco, con vista lago e suites da mille e una notte.

Un percorso gastronomico straordinario da Nord a Sud

Una volta accomodati all’interno il pranzo è una sinfonia straordinaria di sapori, gusti delicati, una cucina semplice, ma profonda, che ti entra dentro.

Ad ogni portata, si rimane sorpresi, da come sia coinvolgente il piatto, ingredienti all’apparenza semplici, ma che nascondono una lavorazione sapientemente ricercata e studiata. Lo chef Antonino riesce a trasmettere il suo sapere, il suo percorso attraverso un’italianità che difficilmente si ritrova in altri stellati.

Ciò che mi stupisce è la continuità dei piatti, uno dopo l’altro sono sempre di altissimo livello, e fidatevi che non sempre questo è una cosa così scontata. In un menù può capitare di trovare qualcosa che non sempre è equiparato ad altri assaggiati poco prima. Invece qui ogni volta è un’esclamazione continua, ci si guarda e si commenta stupefatti.

La cucina dello chef si basa su fondi, su giochi di carne e pesce, su creme, su consistenze contrastanti, ma mai troppo spinte, si vede e si sente una passione forte e al tempo stesso frutto di una cucina delicata, quasi poetica se vogliamo.

Si passa dal vigore del “Pacchero alla napoletana”, simbolo di profonda italianità, dal ragù famigliare, avvolgente, alla delicatezza e freschezza dello “Scampo di sicilia alla pizzaiola con acqua di polpo”. Un saliscendi di sensazioni al palato che ti divertono, ti trasportano di continuo.

Un viaggio nel quale mi lascio trasportare grazie anche alla sapiente regia del Restaurant Manager Massimo Raugi, traghettatore in questo percorso di consistenze e gusti.

Eleganti sono i Plin dalla pasta sfoglia leggera con all’interno un ripieno d’anatra gustoso adagiati su una zuppetta cremosa di fegato grasso e latte di burrata, che invocano il palato ad urlare “ancora, ancora!”

Poi i secondi, con l’Anguilla croccante allo spiedo o la Guancia di manzo glassata con fondo di cottura… insomma tanti piatti, tanti gusti, potrei descriverli tutti, ma non riuscirei a trasmettervi le emozioni, che ancora affiorano mentre scrivo e riguardo le foto scattate.

Qui sotto alcuni dei piatti assaggiati

E poi arriva lui… Antonino Cannavacciuolo

Infine come degna chiusura di un’esperienza fantastica, la conoscenza dello chef Cannavacciuolo, persona dal grande cuore, amabile, simpatica, legato ai valori della famiglia e mai supponente. Mai!

Un personaggio rimasto sempre fedele alla sua verace italianità, dalla battuta scherzosa.

A conclusione, posso dirvi che è sicuramente un posto molto ricercato, lussuoso, bello e affascinante. Ma oltre a questo vivrete un’esperienza straordinaria, per cucina, persone e naturalmente luiAntonino Cannavacciuolo.

Grazie Chef, grazie a sua moglie Cinzia Primatesta e a tutto lo staff.
E come mi disse scherzosamente Antonino sventolando la mano mentre si allontanava a piedi…

“ADDIOS!”

Se volete vedere il menù e tutte le foto del pranzo
andate sulla recensione nella sezione “Ristoranti Stellati” di Simon’s Food.

Link: https://www.simonitalianfood.com/recensioni-simon/ristorante-villa-crespi/