Ristorante Villa Necchi

Punteggio: 5 / 5 
Prezzo (escluso bevande): 40 / 60,00 euro cad.

  • CHEF: Antonio Danise

  • Ristorante Villa Necchi
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Specialità consigliate

  • Uovo di montagna al “Cereghin”, miccone Pavese areato e tartufo nero dell’Oltrepo
  • Porcini di Cergnago, raspadura giovane del lodigiano, ghiaccio di fegato grasso di Mortara e arancio candito
  • Battuto di gambero rosso di Mazara, ricotta di pecora pomodoro semi secco San Marzano e fondo ristretto ai crostacei
  • Crudo di fassona “Macelleria Oberto” al fumo di bosco, zucca alla Scapece e salsa di provola
  • Zitoni di Gragnano “Pastificio dei Campi” spezzati a mano in ragù di maiale alla Genovese e fonduta leggera al Pizzicorno della Valle Staffora
  • Carnaroli “ Riserva San Massimo” in risotto ai pistilli di zafferano del Parco del Ticino, tartare di ricciola e katsuobushi
  • Bottoni di patate e canocchie in consommé di croste di Lodigiano grigliate
  • Linguine, vongole veraci, funghi chiodini e colatura di alici di Cetara
  • Spigola pescata ad amo, funghi cardoncelli e spuma di yogurt di Podolica
  • Tagliata di Fassona piemontese, porcini grigliati, Pak choi e salsa allo stracchino di capra di “Luigi Guffanti”
  • Storione di Lomellina cucinato alla plancha, caviale siberiano, zucca e rafano
  • Petto d’oca di Mortara, morbido e croccante di patate, cipolla rossa di Breme e salsa al mosto d’uva cotto
  • Di riso Rosa Marchetti “Riserva San Massimo” con salsa e gelato al “Liquore Strega”
  • Cremoso allo yogurt e sfera liquida al frutto della passione
  • Mousse ai limoni della Costiera Amalfitana Cioccolato bianco e menta
  • Gelato al caffè, mascarpone e pralinato al riso soffiato
  • “Sotto il Paradiso”: torta paradiso, cremoso al cioccolato bianco, salsa alla vaniglia e gel di aceto di miele
  • Torta caprese, gelato al pistacchio salato, mousse al cioccolato Venezuela e olio evo

Qualche domenica fa sono stato nelle vicinanze di Pavia e come sempre accade decido di approfittarne per provare qualche locale di zona che mi incuriosisce o che sento spesso menzionare. Sono stato così a provare la cucina di Antonio Danise a Villa Necchi alla Portalupa, una residenza signorile del 1800, tenuta di campagna della famiglia Necchi nel cuore del parco del Ticino. Dopo varie strade provinciali arrivo alla famosa villa.

Sceso dall’auto mi guardo attorno, la giornata non è delle migliori, ma nonostante la foschia e la pioggerella, si intuisce la bellezza di un luogo che con l’arrivo della primavera deve essere uno spettacolo. Mi avvio all’ingresso del ristorante.

Appena entro mi ritrovo in un luogo elegante, dagli arredi raffinati, con musica classica in sottofondo e grandi vetrate a mostrare la bellezza di un contesto bucolico che sembra avvolgere tutto. Attraversato le ampie sale da relax, tra salotti, candelabri e arredi lussuosi, arrivo al mio tavolo, nella sala Azzurra. Il ristorante si divide in 3 sale, Sala Camino, Sala Azzurra e la Sala Bamboo.

Immaginatevi di entrare in un film ambientato nell’epoca passata… questa è stata la mia prima impressione.

Villa Necchi, un lusso d’altri tempi

Grandi quadri raffiguranti paesaggi e famiglie nobiliari, orologi a pendolo, ampi tavoli con mise en place caratterizzata dell’effige della famiglia Necchi.

Risvegliato dalla fame, da questo sognare ad occhi aperti, mentre scrutiamo il menù arriva l’entrèe composto da piccole prelibatezze: “Pizza fritta di riso, pomodoro San Marzano e Parmigiano 36 mesi, Flan di zucca su taleggio e tartufo nero”.

Un buonissimo inizio direi!

Che proseguiamo con la scioccante bontà scoperta con due tipi di burro, al limone e all’erba cipollina, da accompagnare alle diverse tipologie di pane che viene proposto al tavolo: Focaccina alla lievitazione madre, pane al Pomodoro e basilico, Integrale e ai Cereali, Pan Brioche con semi di papavero, o semi di sesamo. Già pienamente ambientati, mentre osserviamo il parco dalla vetrata arrivano le prime portate, due antipasti molto differenti ma legati da un denominatore comune: qualità e freschezza.

Gli antipasti che abbiamo assaggiato

Il primo è un Uovo di montagna al “Cereghin”, miccone Pavese areato e tartufo nero dell’Oltrepo e l’altro un Battuto di gambero rosso di Mazara, ricotta di pecora pomodoro semi secco San Marzano e fondo ristretto ai crostacei. Piatti eleganti, raffinati e con un tocco di estro che non disturba la loro linearità.

I primi piatti

Un tutto tondo che riscontriamo anche nei due primi scelti, “Zitoni di Gragnano “Pastificio dei Campi” spezzati a mano in ragù di maiale alla Genovese e fonduta leggera al Pizzicorno della Valle Staffora e Carnaroli “Riserva San Massimo” in risotto ai pistilli di zafferano del Parco del Ticino, tartare di ricciola e katsuobushi. Mentre gli Zitoni risultano più corposi, cremosi e importanti come gusto, il risotto rimane una portata più delicata, dove la mantecatura perfetta viene ravvivata nel gusto dalla sapidità della ricciola a dal katsuobushi.

I dessert

Già quasi sazi, dobbiamo rinunciare al secondo per non perdere l’estasi del finale, così dopo un fresco pre dessert a base di zenzero e carota, scegliamo due torte da “girone dei golosi”: la prima è una torta paradiso rivisitata, chiamata “Sotto il Paradiso”, ovvero torta paradiso, cremoso al cioccolato bianco, salsa alla vaniglia e gel di aceto di miele. Un dolce non solo esteticamente molto ben fatto ma anche dalle consistenze perfette e dal gusto pienamente delicato nonostante le diverse dolcezze di sapori. L’altra una torta caprese con gelato al pistacchio salato, mousse al cioccolato Venezuela e olio evo.

Ormai giunti al termine, ci raggiunge lo chef Antonio Danise al quale svelo chi sono, e iniziamo quindi a chiacchierare, confrontandoci e scoprendo aneddoti sulla villa che non sapevo, il tutto mentre mi gusto con soddisfazione la piccola pasticceria finale composta da: Tartelletta con crema, cioccolata e rum e amarena sciroppata, Croquembouche con crema al caffè, Tartelletta meringata con crema al limone, Maccaron alle mandorle, Graffa napoletana con zucchero e cannella, Grissini salati, cioccolato Araguani 72%, nocciole IGP del Piemonte e pistacchi salati, Pane, burro e marmellata di mele cotogne di Villa Necchi.

La bellezza di Villa Necchi, anche per bambini

Finito il tutto, con lo chef che mi fa da guida, usciamo e sotto una leggera foschia, scopriamo tra le fontane e le statue che si alternano nel giardino, la bellezza di questa villa nella sua totalità. Nel retro infatti sono presenti diverse zone, dalle serre dove lo chef coltiva ortaggi, erbe e frutti, alla zona per matrimoni, un laghetto dei cigni, aree per eventi e convegni, e una zona per bambini con gli animali tra cui pure bellissimi daini, custoditi dalla villa.

Un posto molto gettonato per le famiglie milanesi che durante i periodi più caldi, si spostano fin qui per passare giornate in relax tra natura e deliziosi picnic. Ora sapete dove andare se siete in zona Pavia, e fidatevi, ne vale la pena, sia che vogliate mangiare bene che fermarvi solo per assaporare la natura che circonda questo bellissimo posto.

Un luogo perfetto per gustare in pieno relax piatti eleganti e raffinati, dal sapore autentico, frutto di quel mix partenopeo-lombardo simbolo della cucina gourmet di Antonio Danise.