Ristorante Milano37

Punteggio: 4,5 / 5
Prezzo (escluso bevande): 45 / 65,00 euro cad.

  • CHEF: Carlo Andrea Pantaleo
    PATRON / SOMMELIER: Luigi Pantaleo
    SOUS CHEF: Antonio Coladomenico
    CAPO PARTITA: Mirko Di Bari

  • Milano37 uovo60-sito

Specialità consigliate

  • Ostrica, prezzemolo e yogurt
  • Capasanta, puntarelle e melograno
  • Cipollotto calamaro e acqua di mela verde
  • Uovo 60° e porcini
  • Castagne, burrata e cime di rapa
  • Ravioli di Castagne al cacao, Consommè di patate e Pecorino
  • Gnocchi di patata, crema di zucca e briciole di guanciale
  • “Oro Nero” acquerello in risotto, nero di seppia e foglia d’oro
  • Cannoncino al fois gras, fave bianche e cipolle rosse
  • Filetto limousine di manzo lardellato
  • Arrosticini d’agnello
  • 
Ombrina, lenticchie e porcini
Zucca e baccalà
  • 
Pancia di maialino cotta nella Birra, Polenta bianca e Cime di rapa
  • Pera cotta al vino, gelato al gorgonzola biscotto salato alla nocciola
  • Tartufi di Pizzo Calabro
  • Semifreddo di castagne con purea di cachi e liquirizia
  • Semifreddo alla noce con salsa al mandarino

Milano 37 è il sogno di un giovane talentuoso chef di origine pugliese e dalle grandi potenzialità: Carlo Andrea Pantaleo.

Siamo stati in questo locale poco tempo fa, non solo per curiosità, ma anche perché l’intuito mi diceva che qui avrei trovato piatti interessanti… ed in effetti è stato così!

Il ristorante Milano37 si trova a Gorgonzola un paese nella provincia di Milano e raggiungerlo è stato semplice. L’ingresso sembra l’entrata di una hall d’hotel, a primo impatto (ed è una cosa che mi dice subito se l’ambiente mi piace o meno) respiro un’aria giovane, semplice e cordiale.

Il locale si sviluppa in un’unica grande sala, tavolini ben disposti, tonalità sul bianco e beige con un forte stacco dato dal rosso della colonna portante che si trova in mezzo alla sala. Un colore che ritroviamo anche nella scaffalatura dove sono esposte diverse bottiglie di vini.

Un valido espediente per spezzare i colori più neutri che dominano nel locale, di fianco alla cucina sempre a vista noto un piccolo angolo con braciere separato da una vetrata.

Un ristorante quindi specializzato sia su portate creative di pesce, ma anche di piatti a base di carne alla griglia. La sala è ampia, spaziosa ed è supervisionata dal sommelier e Patron Luigi nonché padre dello chef Carlo Andrea. Un ristorante a gestione famigliare, che sa di casa.

Degustazione o singole portate?

Con il resto della ciurma che oggi è con me mi accomodo e durante un piccolo entrèe discutiamo se fare degustazione o prendere singole portate, alla fine, l’ago della discussione pende sulle portate singole.

Iniziamo con due antipasti semplici, senza tanti fronzoli, ma dal sapore vero: Uovo 60° e porcini e l’altro, Castagne, burrata e cime di rapa.

Già da qui si capisce che la cucina dello chef Carlo Andrea è basata sull’incontro di due culture gastronomiche, la pugliese e la lombarda e dei loro prodotti di qualità.

Passiamo ai primi, e ci facciamo stupire da due piatti particolari: “Oro Nero” ovvero acquerello in risotto, nero di seppia e foglia d’oro. Un chiaro omaggio al grande maestro Gualtiero Marchesi. Mantecatura perfetta, un piatto ben equilibrato e raffinato.

L’altro primo sono dei “Ravioli di castagne al cacao”, un piatto completato sul posto da una consommè di patate e Pecorino. Combinazione particolare e fantasiosa ben presentata e saporita che dona vigore al piatto nella sua totalità.

Non appesantito, prima di passare al dolce decido di assaggiare un fuori menù: tartare di tonno rosso con finocchietto e salsa al mango. Un secondo fresco, pulito, ben bilanciato, che ripulisce il palato e lo invita a giocare con le diverse consistenze.

Alla fine i dolci “Tartufo di Pizzo Calabro”, super cioccolatoso, ideale per i golosi e un semifreddo dal cuore cremoso al gusto di noce ricoperto da una salsa al mandarino. Ottimo contrasto acido-dolce.

Finiamo in bellezza, con un caffè e delle praline al cioccolato per passare poi a due chiacchiere con lo chef Carlo Andrea, un ragazzo semplice, genuino, ma ben deciso come la sua cucina.

In conclusione

Il suo è uno stile che punta alla materia prima e alla sua stagionalità, con vezzi creativi che piacciono perché non alterano la qualità del prodotto.

Una cucina che è resa protagonista dal connubio mare – terra e che rimane sempre lineare, pulita, raffinata, senza mai cadere in scivoloni da azzardo.

Un mio rammarico è non aver provato un piatto presente nella degustazione, un primo molto invitante… Tortello di triglia, ristretto di vitello e cipolla rossa in agrodolce!

Un buon motivo per ritornare a trovare Carlo!